decalogo ARDOR BOLLATE

1. Lo sport è per l’uomo, non l’uomo per lo sport.

 

2. Lo sport è per tutti, ma non è tutto.

 

3. La pratica sportiva è un’occasione di incontro, ma non di scontro.

 

4. La persona che pratica lo sport non è solo “un fisico per prestazioni”, ma è un uomo/una donna per relazioni libere e rispettose.

 

5. La pratica dello sport richiede regole e disciplina. Esse ordinano le energie e le orientano a uno scopo. L’ordine delle energie facilita la pratica della virtù.

 

6. Gli atleti che praticano lo sport richiedono una attenzione educativa, che non è solo sportiva.

 

7. Allenatori, dirigenti, genitori, ciascuno per il proprio ruolo, stringono un’alleanza educativa per il bene integrale dei ragazzi.

 

8. Il pubblico è il giocatore aggiunto, nella misura in cui tifa per e non contro, esaltando così la bellezza della pratica sportiva.

 

9. L’arbitro, figura indispensabile allo svolgimento della pratica sportiva, va rispettato e apprezzato: senza di lui non esiste la regola, che mai ostacola, ma sempre favorisce la crescita.

 

10. La comunità cristiana promuove lo sport: lo considera una risorsa aggregativa, educativa, integrativa delle sue attenzioni. Promuove lo sport, ma non solo lo sport.